Mercurio nel tonno in scatola: un rischio reale per la salute?
Il metilmercurio è una forma tossica di mercurio che si accumula nei pesci e nei frutti di mare attraverso la catena alimentare. Questa sostanza pericolosa entra negli ecosistemi acquatici a causa di attività industriali e inquinamento ambientale, e viene assunta dai pesci. Quando un essere umano consuma pesce contaminato, può subire gravi effetti sulla salute, soprattutto per le categorie più vulnerabili, come le donne in gravidanza e i bambini. L’intossicazione da mercurio può provocare danni neurologici, ritardi nello sviluppo e problemi comportamentali, rendendo essenziale la consapevolezza riguardo ai rischi del metilmercurio nei prodotti alimentari, come il tonno in scatola.
Non tutto il tonno è uguale: le specie più a rischio contaminazione
Quando si parla di tonno in scatola, è fondamentale capire che non tutte le specie di tonno presentano gli stessi rischi. Le specie più comunemente inscatolate includono il tonnetto striato (skipjack), il tonno pinna gialla e l’alalunga, ciascuna con livelli di mercuro differenti. In generale, i pesci di dimensioni maggiori e quelli che si trovano in cima alla catena alimentare tendono a accumulare maggiori quantità di mercurio, rendendo specie come il tonno pinna gialla e l’alalunga più a rischio rispetto al tonnetto striato. Questa differenza si deve alla biologia del pesce: i pesci che vivono più a lungo e sono più grandi tendono a accumulare maggiori quantità di metilmercurio nel loro organismo.
Guida alla lettura dell’etichetta: come riconoscere un tonno più sicuro
Per fare scelte consapevoli e scegliere tonno in scatola sicuro, è fondamentale saper leggere l’etichetta. Ecco alcuni elementi chiave da considerare:
- Specie di tonno: Preferire il tonnetto striato (skipjack) che solitamente presenta livelli di mercurio più bassi.
- Zona di pesca FAO: Informarsi sulle zone di pesca. Le zone di pesca FAO che sono conosciute per una minore contaminazione possono rappresentare una scelta migliore.
- Metodo di pesca: I pesci catturati con metodi sostenibili tendono a essere trattati con più attenzione e sotto controlli più rigorosi.
Comprendere come leggere l’etichetta del tonno in scatola aiuta i consumatori a evitare prodotti con livelli elevati di mercurio.
Quanto tonno in scatola si può mangiare a settimana? Le dosi consigliate
La questione del limiti di assunzione tonno varia in base all’età e alla condizione di salute del consumatore. Per la popolazione generale, si consiglia di non superare 1-2 porzioni di tonno in scatola a settimana. Tuttavia, per le donne in gravidanza e i bambini, le raccomandazioni possono essere più severe, suggerendo di limitare il consumo a una porzione al mese o di scegliere alternative più sicure. È sempre consigliato consultare fonti autorevoli o un nutrizionista per valutare la situazione specifica e le proprie esigenze alimentari.
Alternative a basso contenuto di mercurio per una dieta varia e sicura
Per coloro che vogliono evitare i rischi del mercurio ma intendono continuare a consumare pesce, esistono diverse alternative al tonno in scatola che sono conosciute per avere pesci con poco mercurio. Ecco alcune opzioni:
- Sgombro di piccola taglia: Nota per i suoi benefici nutritivi e i bassi livelli di mercurio.
- Sardine: Un’ottima fonte di omega-3 e a basso contenuto di mercurio.
- Salmone: Specialmente il salmone selvaggio, che ha un profilo nutrizionale eccellente e un rischio contenuto di contaminazione.
Includere una varietà di pesce nella propria dieta non solo minimizza il rischio di esposizione al mercurio, ma offre anche un ampio spettro di nutrienti necessari per il benessere generale.












